Il romanzo di fantascienza più complesso di sempre?
Diaspora, di Greg Egan, è considerato il romanzo di fantascienza hard più complesso mai scritto. L'ho letto, amandolo a tal punto da volerne scrivere una recensione.
A un certo punto della mia vita, indicativamente intorno ai 23 anni, ho capito che dovevo lasciar perdere i miei sogni da borioso classicista per abbracciare la mia anima nerd. Il primo passaggio è stato quello di focalizzarmi, con grande soddisfazione, quasi esclusivamente sulla lettura di opere fantascientifiche. Ottima scelta. Dopo poco ho inoltre capito che il mio sottogenere prediletto era la fantascienza hard, quella in cui i reali protagonisti sono una realistica speculazione scientifica e un grande focus sulle idee.
Sin dalle mie prime spedizioni in questa nuova terra ho sentito parlare di un autore - Greg Egan - il quale aveva scritto un’opera - Diaspora - che da tutti era considerata il vertice della fantascienza hard in quanto ad ambizione, complessità e inventiva. Il primo tentativo di lettura non andò bene, e dopo qualche decina di pagina rinunciai. Nel secondo, avvenuto un paio di mesi fa, ho superato l’arcinoto scoglio delle prime 50 complessissime pagine del romanzo e sono stato proiettato in una delle letture più entusiasmanti che abbia mai fatto.
Introduzione
Iniziamo dicendo che "Diaspora", questa maestosa opera di Greg Egan, è un libro unico. Come un'orchestra sinfonica che guida la nostra corteccia prefrontale nel vasto oceano delle possibilità, questa cacofonia di idee e di visioni è in grado di rapire la fantasia di un nerd senza possibilità di riscatto, catturando l’immaginazione e portandola verso orizzonti fuori di testa.
Ho finito il libro qualche mese fa e ancora mi capita di ritrovarmi immerso nei momenti meno opportuni in un mare di pensieri e di domande che lo riguardano. Che ne so, magari sto facendo una serie di panca piana e all’improvviso penso “cosa si prova ad essere una mente disincarnata che vive in eterno in un ambiente virtuale?”.
In sintesi "Diaspora" è un'epopea cosmica che in poche centinaia di pagine abbraccia la vastità dell'universo e della realtà e gli aspetti più profondi della coscienza e dell’umanità, intrecciando la scienza con la filosofia, la tecnologia con l'esistenza stessa.
In questo capolavoro visionario, Greg Egan ci trasporta in un futuro molto lontano, in un'era drammatica in cui l'umanità si è parzialmente emancipata della biologia e ha abbracciato l'evoluzione della mente e della coscienza, diffondendosi attraverso il vasto tessuto dell'universo, esplorando nuovi mondi, creando nuove realtà e sfidando i limiti della conoscenza.
L’ambientazione
L'ambientazione del romanzo è quella di un futuro postumano, dove il transumanesimo si è affermato come filosofia predominante sin dalla metà del XXI secolo, plasmando le credenze e le culture dell'umanità. Ci troviamo nel 2975 d.C. (Tempo Universale), l'anno in cui prende il via il romanzo, e l'umanità si è evoluta in tre distinte specie:
I carnei, società biologiche composte dagli statici, l'originale ed evoluta razza degli Homo Sapiens, insieme a una gran varietà di discendenti che hanno espanso fortemente i limiti della bioingegneria. Queste varianti includono modifiche genetiche come la resistenza alle malattie, l'estensione della vita, l'incremento dell'intelligenza e la capacità di adattarsi a nuovi ambienti, come gli abissi marini. C'è persino una sottocultura i cui antenati hanno volontariamente rinunciato al linguaggio e a certe funzioni cerebrali superiori, cercando di riconnettersi con un'innocenza primordiale e una simbiosi con la natura. Questa profusione di carnei, così diversi tra loro, ha reso impossibile l'emergere di una civiltà globale come la conoscevamo nel XXI secolo prima dell'Introdus - il misterioso evento che ha spinto molti esseri umani a caricare la propria mente dei mondi virtuali. Questa diversità ha dato vita alla cultura dei Bridgers, individui che modellano le proprie menti per fungere da intermediari tra le differenti varianti umane.
I robot gleisner, intelligenze software alloggiate all'interno di corpi artificiali antropoidi o simili a quelli dei carnei. Essi interagiscono con il mondo in tempo reale, allineati alla velocità e alle esperienze dei carnei, considerando la distanza e il solipsismo dei cittadini delle polis una limitazione. I gleisner dimorano nello spazio, soprattutto nella fascia di asteroidi e in varie località del Sistema Solare. Tempo fa hanno preso la decisione di lasciare la Terra ai carnei per evitare conflitti. Infine, intraprendono un audace programma di esplorazione interstellare, attraverso una flotta di 63 astronavi, puntando verso le 21 stelle più vicine.
I cittadini delle polis, intelligenze interamente digitali che si manifestano all'interno di comunità che abitano delle realtà simulate, note come polis. Costituiscono la stragrande maggioranza dell'umanità nel romanzo, seguiti solo a distanza dai gleisner. La Coalizione delle Polis, una rete vasta e interconnessa di sensori, sonde, droni e satelliti sparsi per tutto il Sistema Solare, rappresenta la spina dorsale della civiltà umana. I cittadini interagiscono principalmente attraverso ambienti virtuali, sfruttando avatar e icone. Per loro, i gleisner e le loro ambizioni coloniali sono considerati infantili e, alla fine, inutili. Le realtà virtuali, con le loro infinite possibilità e il minimo consumo di risorse, offrono un terreno fertile per i cittadini della Coalizione.
"Diaspora" è da molti considerata una vera e propria bibbia transumanista, in quanto mette in scena una riflessione sulla natura della vita e dell'intelligenza in un contesto postumano, mettendo in discussione il significato stesso dell'esistenza e dei desideri.
Quando la biologia, che per tanto tempo è stata l'essenza dei nostri valori e delle nostre aspirazioni umane, viene rimossa dall'equazione, quale fondamento resta per dare senso alle vite e ai desideri?
Questo romanzo, con la sua bellezza evocativa, invita i lettori a esplorare questa profonda domanda esistenziale.
La trama
Il libro inizia con una descrizione dell'orfanogenesi, la nascita di un cittadino virtuale delle polis senza alcun antenato (la maggior parte degli altri cittadini delle polis discende da carnei caricati in qualche momento precedente), e la successiva crescita del neonato Yatima all'interno della polis di Konishi. Yatima si sviluppa in pochi giorni di tempo reale, poiché il tempo soggettivo dei cittadini scorre circa 800 volte più rapidamente rispetto al tempo dei carnei e dei gleisner. Fin dall'inizio, Yatima e un amico, Inoshiro, utilizzano corpi gleisner abbandonati per visitare una colonia di Bridger vicino alle rovine di Atlanta sulla Terra.
Anni dopo, il gleisner Karpal, utilizzando un rilevatore di onde gravitazionali, determina che un sistema binario di stelle di neutroni nella costellazione di Lacerta è collassato, rilasciando una enorme esplosione di energia. Le previsioni precedenti ritraevano l'orbita stabile del sistema come probabile da durare altri sette milioni di anni. Analizzando le irregolarità nell'orbita, Karpal scopre che l'esplosione devastante di energia raggiungerà la Terra entro i prossimi quattro giorni.
Yatima e Inoshiro tornano sulla Terra per sollecitare i carnei, riuniti in una conferenza, a migrare verso le polis o almeno a mettersi al riparo. Molti carnei rifiutano questo consiglio o non accettano pienamente la sua urgenza abbastanza rapidamente. Essi arrivano addirittura a sospettare che Yatima e Inoshiro siano venuti per ingannarli o costringerli a una migrazione di massa nelle polis, che comporta l’utilizzo di una masse di nanomacchine delle dimensioni di un virus che smontano un corpo umano e registrano gli stati di informazione del cervello mentre viene convertito chimicamente in un computer cristallino. La raffica di raggi gamma raggiunge la Terra poco dopo la conferenza, distruggendo l'atmosfera e causando un'estinzione di massa. I gleisner e la Coalizione delle Polis sopravvivono all'esplosione, grazie alla resistenza alle radiazioni cosmiche. Nel corso dei successivi anni, Yatima e altri cittadini e gleisner cercano di salvare eventuali carnei sopravvissuti da lenta soffocazione, fame o avvelenamento, offrendo loro di caricarli nelle polis.
Il titolo stesso del romanzo si riferisce a una missione intrapresa dalla maggior parte degli abitanti di Carter-Zimmerman ("C-Z"), una polis dedicata alla fisica e alla comprensione dell'universo, insieme a volontari provenienti da tutta la Coalizione delle Polis. La Diaspora consiste nell’invio di una collezione di mille cloni (copie fisiche dell'hardware della polis) della polis C-Z verso stelle in tutte le direzioni nella speranza di raccogliere il maggior numero possibile di dati al fine di rivedere la consolidata comprensione classica della Teoria di Kozuch (che a metà del XXI secolo è riuscita a superare i conflitti teorici tra meccanica quantistica e relatività generale), che non aveva previsto l'evento di Lacerta. La maggior parte del romanzo segue questa spedizione, alternando tra diverse istanze clonate dello stesso gruppo di personaggi principali mentre diversi cloni di C-Z fanno scoperte lungo il percorso, trasmettendosi informazioni a distanza di centinaia di anni luce e infine tra diversi universi.
Temi principali
Nel libro Egan affrontati diversi temi filosofici e ci presenta diverse idee. Eccone una rassegna commentata:
Trasumanesimo e postumanesimo. "Diaspora" affronta in modo esteso il concetto di trasumanesimo, fino a diventare un vero e proprio romanzo cult per gli appartenenti a questa corrente di pensiero. L'umanità, nel mondo del romanzo, è riuscita a superare i limiti biologici e ad abbracciare nuove forme evolutive della mente, del corpo e della coscienza. Ma ciò non avviene senza conseguenze: il principale riguarda lo scontro tra chi vede la postumanità virtuale come un solipsismo senza senso e chi la reputa l’unica strada da prendere per diventare resilienti alle catastrofi che permeano l’universo.
Realtà virtuale. Il concetto di realtà virtuale è un elemento centrale nell’opera di Greg Egan, che lo affronta anche in altri romanzi (come nel suo altro capolavoro, Permutation City). I cittadini delle polis vivono all'interno di comunità virtuali, dove le esperienze e le interazioni avvengono attraverso avatar e icone. La Coalizione delle Polis rappresenta una vasta rete interconnessa di realtà virtuali, offrendo infinite possibilità e una minima dipendenza dalle risorse fisiche. Ciò solleva interrogativi sulla percezione della realtà e sulla possibilità di creare mondi virtuali più attraenti della realtà fisica. Egan, come al suo solito, ci mostra alcuni modi estremamente creativi in cui potrebbe vivere un essere puramente virtuale - come ad esempio quello di passare decenni di tempo soggettivo a esplorare la topologia dei tori geometrici.
Esplorazione cosmica. Nel futuro lontano del romanzo l'umanità si avventura nello spazio alla ricerca di nuovi mondi e di nuove conoscenze. La missione della Diaspora, che coinvolge cloni della polis C-Z inviati verso diverse stelle, rappresenta un'audace esplorazione interstellare. Qual è la nostra posizione nell'universo? Che capacità abbiamo di comprendere e interagire con l'infinita varietà di mondi che potremmo scoprire? Cosa c’è lì fuori? Anche qui Egan si sbizzarrisce, immaginando scenari straordinari.
Evoluzione e adattamento. Nel romanzo le diverse specie umane, come i carnei e i gleisner, si sono adattate alle loro specifiche condizioni ambientali attraverso la bioingegneria e la modifica genetica. Cosa potrebbe accadere se queste discipline venissero spinte al massimo? Ma soprattutto cosa rimarrebbe nonostante gli interventi?
Identità e coscienza. Le menti umane, nel mondo di Diaspora, possono essere trasferite in entità digitali chiamate infomorfi, che hanno la capacità di esplorare l'universo virtuale e interagire con altre entità in modi al di là della comprensione umana. Ma esiste un’individualità in questi agenti così incorporei e astratti? Cosa resta dell’idea di continuità dell'essere in un contesto in cui la forma fisica e biologica non è più rilevante?
Limiti e infinito. Nel romanzo l'idea dell'infinito viene affrontata in diverse forme. Attraverso l'esplorazione di mondi virtuali e concetti complessi come le dimensioni aggiuntive dello spazio, il romanzo spinge oltre le nostre concezioni dei limiti e delle possibilità dell'universo. Lo fa mettendoci l’infinito di fronte come una possibilità concreta come nessuno è mai riuscito a fare.
Etica e responsabilità. Non mancano, nel libro, persino delle riflessioni sull’etica e sulla responsabilità. Una specie più avanzata ha la responsabilità nei confronti di una specie meno avanzata? È legittimo prendere decisioni per il bene del membro di un’altra specie che non è in grado di prendere lucidamente decisioni per se? Il romanzo mette in luce questi ed altri dilemmi etici connessi all'evoluzione umana, alla manipolazione genetica e alla creazione di intelligenze artificiali, invitandoci a riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni e sulle responsabilità che abbiamo nel plasmare il futuro dell'umanità e di altre forme di vita.
Conclusione
Non so perché libri del genere siano in grado di entusiasmarmi così tanto. Sarà che ho paura di vivere nel presente e tremo di malinconia quando penso al passato, o sarà che ho una fervida immaginazione e trovo in essa un rifugio in grado di darmi una gioia pura che poche altre cose sanno darmi. O magari è solo il fatto che sto provando anch’io a diventare uno scrittore di fantascienza. Davvero, non lo so. Quello che so, però, è che romanzi come Diaspora mi entusiasmano a tal punto che vorrei che chiunque provasse a leggerli, per dare uno sguardo su alcuni dei molteplici futuri che potrebbero aspettarci. So che con molti dei miei pochi lettori con questo desiderio perdo in partenza, quindi non mi resta che lasciarvi con queste quattro righe e con un’invito alla lettura di questo libro straordinario